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GF93 OSR Cover
Artist: GF93
Location: Italy
Line-up: Carlo Bellotti (vocals), Mario DeGiorgi (guitars), Fabba (bass), Korea (drums)
Album: OSR
Label & Pubblication Year: Advance
Tracklist: Brings Further Signification / 25 Times Fire Devastates / Lesive / Deathwishineye / Enter The Cult (The Cold Ocean) / Enter Reprise / Heartbeat / Crush-Art / Earthagram / Trustpay / Own Style Research / Eight Years (Original Version) / Eight Years (Sync Prodz Remix)
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I GF93 si sono formati nel '96 e fin realizzando fino ad oggi tre album che li hanno portati all'attenzione della critica internazionale: "Beaten" ('97, Worldloop/Dune Records), "G.oetia F.etish 19.93" ('99, Copro Records) e "Convulse All-Star" ('02, Copro Records). "OSR" abbreviazione di "Own Style Research" è il loro nuovo lavoro che The Rock Explosion ha potuto ascoltare in anteprima grazie al nuovo chitarrista Mario DeGiorgi. Un CD che ribolle grazie ad un bagaglio di abrasivo e maturo crossover, il quale nel districarsi fra le più svariate influenze non dimentica sapientemente di mostrare un corposo approccio con apprezzabili inserti melodici. E' questa la tendenza che si respira già dalla iniziale "Brings Further Signification" song dominata da riffs portanti squadrati e devoti ad una buona melodia di base, i quali sorreggono egregiamente un refrain di facile fruibilità dalle introflessioni gotiche. Una composizione nervosa e ben articolata su svariati cambi di tempo, e su di un uso particolarmente trasformista e multiforme delle vocals, in grado di passare da soluzioni pseudo rappate ad potenti eruzioni growl oriented. "25 Times Fire Devastated" sfocia in un assalto basato su di un granitico mid tempo capace di scorrere piacevolmente fra riminescenze Korniane e roboanti ripartenze strappate al black metal d'autore, ovviamente cesellate dai preziosi inserti delle tastiere. Il crossover dei nostri si fa sempre più intricato con "Lesive" fra parti pilotate da chitarre dissonanti, breaks atmosferici imperniati su suadenti armonie per certi versi avvicinabili alle soluzioni più rilassate dei System Of A Down del maturo "Toxicity" ed onnipresenti lacerazioni sonore che sembrano in parte ricordare il Manson del platter "Antichrist Superstar". Il livello qualitativo del prodotto è mantenuto ad ottimi livelli dalle seguente "Deathwishineye" che ingurgita, ritrtita e vomita efferato growl Panteriano, cupe scaglie orrorifiche riposte in un asfissiante intermezzo e aperture che accolgono un retrogusto assaporabile in alcuni episodi degli Earthtone9. Il muro di suoni prodotto dai GF93 va calando nella parte introduttiva di "Heartbeat", nella quale si respirano inflessioni vocali care a Serj Tankian che lasciano presto spazio ad crescendo finale all'insegna di un vitaminizzato Limp Bizkit style. Capita poi di passare attraverso le litanie Tooliane di "Crush-Art", un episodio tanto malvagio quanto funereo ed ipnotico, il quale si ruba in fretta e furia la mia stima più incondizionata. "Earthagram" rappresenta la traccia più grezza dell'intero lavoro rimanendo per larga parte della propria durata ancorata a stilemi avvicinabili agli episodi meno veloci dei nordici ed estremi Marduk. Gli scenari vengono improvvisamente alterati da "Trustpay", nella quale risaltano momenti consacrati ai fondamentali Rage Against The Machine per poi sgombrare la scena per un'autentica perla di genio e follia quale "Eight Years", proposta sia nella più rilassata versione originale che nel ricostituente Sync Prodz Remix. Non ho mai amato più di tanto la scena crossover, perchè troppo spesso questa definizione viene utilizzata per giustificare inappetibili miscele sonore senza né capo né coda, ma questo non è sicuramente il caso dei GF93. La band assembla con estrema cognizione di causa un prodotto vincente sotto tutti gli aspetti, che sarà sicuramente capace di accontentare una larga parte del popolo "alternativo", ovvero tutti coloro i quali amano sgombrare la mente da inutili e precostituite barriere stilistiche nel nome di ciò che rimane pur sempre legato imprescindibilmente alla storia odierna del rock.

Recensione realizzata da Bruno Rossi

Vote: 8